Agoaspirato linfonodale

L’agoaspirato linfonodale ascellare consente di prelevare, nella nostra esperienza per mezzo di una guida ecografica, un campione di cellule da studiare al microscopio. Solitamente l’anestesia locale non è necessaria.

Per circa un secolo la linfoadenectomia ascellare, cioè la dissezione chirurgica dei tre livelli linfonodali nel cavo ascellare, ha rappresentato il riferimento per la conoscenza dello stato linfonodale. Attraverso di essa si giungeva al grado di estensione di una neoplasia mammaria invasiva.

Dagli anni novanta l’exeresi e lo studio del linfonodo sentinella si impone e sostituisce efficacemente la linfoadenectomia ascellare nella determinazione della stadiazione ascellare.

Lo studio ecografico dei linfonodi ascellari nel corso di un’ecografia mammaria è sempre un’indagine di grande importanza. Essa rivela dimensioni, morfologia e vascolarizzazione dei linfonodi e svela i rapporti tra essi e con le strutture adiacenti.

Nei casi sospetti l’agoaspirato linfonodale o l’agobiopsia sotto guida ecografica toglie ogni incertezza.

linfonodo sostituito
Linfonodo ascellare interamente sostituito

Stazioni linfonodali alterate si riscontrano in caso di neoplasia infiltrante della mammella ma anche in caso di malattie ematologiche, autoimmunitarie, blande infezioni virali o batteriche. Un linfonodo ascellare ecograficamente alterato non deve essere considerato a prescindere sospetto per malattia mammaria infiltrante localmente avanzata.

FNAC – agoaspirato linfonodale

Per FNAC (Fine Needle Aspiration Cytology), agoaspirazione con ago sottile, si intende una metodica diagnostica semplice e spesso indolore, nel nostro caso guidata dall’ecografia. L’ago da preferire deve avere un calibro sottile, da 20 a 23 gauge con lunghezza varia. Essa consiste nel prelievo, all’interno di un linfonodo, di cellule che vengono successivamente depositate, strisciate e fissate sopra un vetrino. Il patologo in laboratorio esegue in seguito la colorazione e lo studio delle cellule al microscopio.

La FNAC ecoguidata dei linfonodi ascellari dovrebbe essere considerata una tra le procedure diagnostiche regolari di stadiazione prechirurgica.

Il materiale necessario per un agoaspirato linfonodale è quello rappresentato nell’immagine.

gentile concessione dr. Fritz K.W. Schaefer

PROCEDURA

Una volta inserita la punta dell’ago nel linfonodo occorre ruotare varie volte in senso orario e antiorario lo stesso. Successivamente si passa alla raccolta delle cellule con un veloce movimento di avanzamento e ritiro dell’ago, applicando una pressione negativa dall’esterno con l’aiuto di una siringa. Si possono fare diversi prelievi variando ogni volta l’angolo dell’ago all’interno del linfonodo se esso appare interamente sostitito.

Prestare attenzione e tenere sempre sotto visione ecografica diretta l’ago durante la procedura, al fine di evitare la puntura dei grossi vasi ascellari. La sonda viene posta parallelamente rispetto la direzione di ingresso dell’ago. L’aspirazione si interrompe con l’ago ancora presente all’interno linfonodo.

Una volta estratto l’ago, lo si disconnette dalla siringa. Si riempie di aria la siringa, si ricollega l’ago del prelievo e appoggiando la punta dell’ago sul vetrino si schiaccia lo stantuffo per favorire la deposizione delle cellule sul vetrino. Un secondo vetrino “spalma” il materiale sul primo vetrino quindi si passa alla fissazione o all’essicazione spontanea del preparato, secondo gli accordi col patologo.

Valutare l’appropriatezza del prelievo, il materiale va correttamente prelevato e sempre in quantità adeguata.

Con tecnica ottimale, in buone mani, e con un esperto patologo si ottengono ottimi risultati definitivi.