Una gravidanza dopo il cancro?

Studi scientifici sostengono che una gravidanza dopo il cancro al seno è possibile e che si tratta di un evento sicuro sia per la mamma sia per il bambino.

Capita purtroppo spesso che le donne incontrino una malattia oncologica negli anni di maggiore fertilità. Ma questa circostanza, quando accade, non deve diventare un limite, non deve frenare i sogni di maternità.

Questo perché, al contrario di quanto si credeva fino ad alcuni decenni fa, la gravidanza non favorisce un ritorno della neoplasia mammaria. E in ogni caso, la salute del piccolo non dipende dalla malattia della madre.

Va comunque evidenziato che alcune donne potrebbero dover attendere un certo periodo di tempo, dopo le cure oncologiche, prima di cercare una gravidanza. Ma quanto aspettare per tentare una gravidanza dopo il cancro?

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STUDIO

Ci viene in aiuto Positive, uno studio internazionale che trasferisce i primi risultati.

Positive è uno studio multicentrico, eseguito su pazienti anche italiane arruolate presso lo IEO di Milano. Lo scopo dello studio era valutare quanto la sospensione della terapia endocrina, al fine di una gravidanza, possa impattare sul rischio di recidiva del tumore mammario a breve termine. Le pazienti arruolate avevano tutte un tumore mammario in fase iniziale, positivo al recettore ormonale.

Una gravidanza dopo il cancro è possibile. Interrompere la terapia endocrina per provare una gravidanza non ha effetti peggiorativi nel breve termine.

Le donne ammesse allo studio avevano meno di 42 anni e una precedente malattia mammaria allo stadio I e II. La terapia endocrina, iniziata da 18 a 30 mesi prima, era stata interrotta per permettere l’inizio di una gravidanza.

Dai primi dati dello studio emerge che la sospensione della terapia ormonale per intraprendere una gravidanza non comporta un maggiore rischio di recidiva del cancro mammario, anche a distanza.

risultati

Le donne coinvolte sono state in tutto 516, con un’età media di 37 anni e con malattia a uno stadio I o II e positività del recettore ormonale. Il tempo mediano tra la diagnosi di cancro e l’arruolamento è stato di 29 mesi. Di queste donne, 368 hanno avuto almeno una gravidanza. Sono nati 365 bambini.

L’incidenza di eventi neoplastici dopo 3 anni è stata dell’8,9% nel gruppo di interruzione del trattamento endocrino e del 9,2% nella coorte di controllo.

discussione

Sono stati osservati 44 eventi di cancro al seno, risultato vicino ma non superiore alla soglia di sicurezza stabilita prima di iniziare lo studio. L’incidenza cumulativa a 3 anni di eventi di cancro al seno e recidive a distanza sono comunque simili a quelle di una coorte di controllo esterno.

Primi risultati

La terapia endocrina protratta per 5-10 anni migliora indubbiamente gli esiti della malattia nei pazienti con cancro mammario precoce positivo al recettore ormonale. Un’interruzione temporanea della terapia ormonale per tentare una gravidanza non pare avere un effetto negativo nel breve termine.

Lo studio non termina qui, numerosi altri dati arriveranno nel corso dei prossimi anni e speriamo confermino quanto di buono si è potuto constatare fino ad ora.

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